Teriparatide nel trattamento dell’osteonecrosi da bifosfonati
Lo studio presentato sfrutta in maniera interessante e innovativa il modello della revisione sistematica, valutando l’efficacia del teriparatide, usato da solo o in combinazione con chirurgia, antibiotici o laser, nel trattamento dell’osteonecrosi dei mascellari.
Risposta attiva del proteoma salivare alla stimolazione gustativa
Le tecniche di proteomica cutting-edge hanno portato al riconoscimento di più di mille proteine diverse all'interno della saliva umana e mappature con spettrometria di massa hanno innalzato il numero nell'ordine delle 2000, 3700, 7400. Una tale complessità induce a pensare che le funzioni della secrezione salivare possano andare molto al di là di quanto già noto.
Un raro tumore del pavimento orale
Schwannoma (o neurinoma) è un tumore della guaina dei nervi che trova origine dalle cellule di Schwann dei nervi periferici, cranici e autonomi. Si...
Manifestazioni orali dell’ipotiroidismo: case report
L’ipotiroidismo può essere causa di insufficienza della tiroide (ipotiroidismo “primario”) o secondario a patologie che danno insufficienza ipofisaria o ipotalamica (ipotiroidismo, per l’appunto, detto...
Dolori orofacciali atipici: paralisi del nervo faciale
I dolori orofaciali atipici costituiscono un compendio sindromico ampio e di notevole impegno e rilevanza clinica.
Il paziente che soffre di una di queste patologie, infatti, può...
Ecografia delle ghiandole salivari maggiori
La diagnostica delle ghiandole salivari maggiori costituisce un ambito particolarmente delicato fra i campi di applicazione della disciplina odontostomatologica. L'odontoiatra, non solo perché specialista...
Influenza del fumo sul microbiota parodontale
Il fumo viene classicamente incluso tra i principali fattori di rischio della malattia parodontale. Le nuove indagini molecolari hanno permesso negli ultimi tempi un...
Fattori di rischio per la recidiva dell’ameloblastoma
Nonostante si tratti di un tumore benigno, di questa malattia preoccupano aggressività locale, che costringe sistematicamente alla messa in atto di interventi chirurgici ampiamente demolitivi, ed elevata frequenza dei fenomeni di recidiva. Per questi motivi risulta fondamentale riconoscere, o quantomeno sospettare, il prima possibile la presenza della lesione.
Patologie delle ghiandole salivari e di tipo neurologico di interesse odontoiatrico
Tra le strutture anatomiche accessorie del cavo orale vanno citate le ghiandole salivari maggiori e l'intero dispositivo esocrino di cui esse fanno parte. Al...
Metastasi del carcinoma orale a cellule squamose mediante catepsina D
A livello globale, il carcinoma orale a cellule squamose (OSCC) è uno dei dieci tumori più frequentemente diagnosticati. Tutte le moderne modalità di trattamento,...
Trattamento della BMS refrattaria
La stomatopirosi, oggi detta più correttamente sindrome della bocca urente (burning mouth syndrome, BMS) è una condizione patologica a eziologia ancora non chiara, ma...
Definzione del biotipo OSA in età pediatrica
I disordini respiratori del sonno, condizioni che spaziano dal semplice russamento al quadro sindromico apnoico denominato OSAS rappresentano una problematica clinica rilevante in diverse fasce d'età. Un interessante aggiornamento in ambito pediatrico di Ikävalko e colleghi è stato recentemente pubblicato sullo European Journal of Orthodontics.
Danno radiante a livello dei tessuti duri del dente
Ogni anno, in Italia, vengono diagnosticati circa 25000 casi di tumore del distretto testa-collo (tiroide compresa), un dato pari al quinto posto per diffusione...
Lesioni multiple ulcerative del cavo orale
Si considerino ora le lesioni multiple a carattere francamente acuto, anche in questo caso con interesse verso le condizioni meno note rispetto, ad esempio,...
Candida orale: riconoscerla ed educare i pazienti
Tra le patologie di competenza stomatologica, la candidosi a carico delle mucose del cavo orale e dell'orofaringe rappresenta una problematica clinica importante. Innanzitutto perché...
Associazione tra Candida e malattia cariosa
La carie, a oggi, non viene considerata una malattia infettiva in senso stretto, avendo assunto una definizione di malattia multifattoriale a base polimicrobica. Sebbene la base fondamentale del biofilm sia batterica, alcuni studi hanno valutato un possibile ruolo del micete Candida, saprofita del cavo orale, in alcuni casi responsabile di infezioni a carico delle mucose. Una recente metanalisi fa il punto delle evidenze.