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Si è scatenato in questi giorni un dibattito sulle pubblicità di società odontoiatriche che si stanno ponendo in maniera aggressiva all’attenzione del pubblico, società che dichiarano di aver raggiunto accordi con i Comuni per impianti sottocosto, cosa comunicata ai cittadini attraverso sms.

«Circa 40 anni fa con la riforma sanitaria fu definito un patto non scritto tra lo Stato – commenta Fausto Fiorile, presidente di Associazione Italiana Odontoiatri -, che rinunciò ad offrire un’assistenza significativa in ambito odontoiatrico,  e la Professione che da allora si è fatta carico di questo impegno. Ora il patto è in pericolo. Se si vuole che la nostra Professione continui a garantire cure di qualità urge un provvedimento legislativo a modifica della Legge Bersani».

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Dopo un primo momento di triste sorpresa, la Professione attraverso la Commissione Albo Odontoiatri Nazionale ha proposto una petizione popolare.

«Le liberalizzazioni del 2006 – prosegue Fausto Fiorile – rappresentano un intervento in discontinuità con i valori istitutivi del Servizio Sanitario Nazionale, e AIO in questi anni lo ha sottolineato più volte. Rispetto a quel patto del 1978 lo Stato s’è via via disimpegnato nell’assistenza odontoiatrica, e ha preteso dal dentista crescenti impegni indispensabili per continuare a esercitare (sicurezza nei luoghi di lavoro, radioesposizione, privacy, Ecm, medico competente, sistema tessera sanitaria, redditometro, spesometro): adempimenti che la Professione ha recepito pur di garantire qualità ai pazienti. Con la legge Bersani però, lo stesso Stato che per noi dentisti avalla un incremento dei costi di gestione per far fronte agli adempimenti, si rende complice di una cultura del “sottocosto”, indifferente rispetto ad offerte di società commerciali che disorientano il paziente e quasi mai lo mettono in grado di scegliere consapevolmente il meglio per la propria salute orale».

Per evitare che la logica del guadagno abbia il sopravvento sull’attenzione alla salute del paziente, conclude Fiorile, «serve uno sforzo condiviso tra tutte le rappresentanze: scientifiche, accademiche con naturalmente AIO ANDI e CAO in prima linea. Le petizioni popolari promosse dai singoli, verso cui AIO offre il suo convinto appoggio, vanno bene, ma non bastano. Dobbiamo offrire argomenti al Legislatore per convincerlo a lavorare con noi su temi fondamentali quali correttezza delle informazioni sanitarie e qualità delle cure odontoiatriche. E’ tempo di frenare l’ingresso aggressivo del capitale nella professione promuovendo in alternativa le Società tra Professionisti-Stp per garantire che le prestazioni siano collegate ad un professionista con nome e cognome con un costo che non può essere al di sotto di ciò che è garanzia di qualità. Ed è tempo di prevedere sacrosanti incentivi fiscali fino alla detraibilità completa dalle imposte per le famiglie che sostengono per intero i costi delle prestazioni».

Fiorile: petizione per riscrivere Legge Bersani e proteggere salute pazienti - Ultima modifica: 2017-02-20T07:11:15+00:00 da redazione